venerdì 31 gennaio 2014

Tacco 12!



Ciao ragazze,
oggi è a voi che dedico il mio articolo,ho deciso di parlare di qualcosa che ci accomuna tutte,sì una passione che va oltre l’immaginabile… LE SCARPE!!! Ballerine, stivali, sneakers, bikers, francesine, tacchi alti o a spillo,zeppe...insomma chi più ne ha più ne metta!  
A chi non è capitato di passare davanti la vetrina di un negozio e di rimanere fulminata da “quel”paio di scarpe che DEVE essere nostro. Sicuramente per una donna è importantissimo averne un paio adatto ad ogni circostanza, quindi adesso cercherò di darvi qualche dritta per essere sempre al top. Per affrontare la routine quotidiana che ci porta a correre per tutta la città, districandoci tra un impegno e un altro, sicuramente dobbiamo optare per la comodità. Ma confort non è sinonimo di antico quindi via libera a ballerine, stivali, bikers e anfibi. Poi quest’ anno sono stata felicissima di scoprire che sono tornate di moda le vecchie Dr Martens!!!Conservate in soffitta per parecchi anni e finalmente adesso riutilizzate. Se vi piacciono  gli anfibi ve le consiglio sono indistruttibili e comodissime.

Ma adesso veniamo al momento più complicato della giornata… la sera. Sicuramente per le nostre notti brave non possiamo scegliere una scarpa qualsiasi ma “la scarpa” perfetta. Mettiamo da parte la comodità e puntiamo a qualcosa di più, alla sensualità.  Soprattutto le ragazze più bassine come me devono mirare ad ottenere qualche centimetro in più, aimè “l’altezza è mezza bellezza”: mai proverbio fu più vero! Quindi via a qualsiasi tipo di tacco, alto,grosso, a spillo, zeppa.L’importante è scegliere quelle che più ci si addicono e che rispettino la nostra personalità. Spuntato per una serata elegante,decolletè per qualsiai occasione, stanno bene anche con i jeans e se avete gambe lunghe e slanciate anche con un paio di francesine sarete splendide. Mi raccomando però l’altezza, se non siete alte e non avete gambe da ballerina, ci vorrà un tacco 12 per farvi sentire perfette! Per completare il tutto scegliete con cura la borsa, anche questo è un accessorio per noi fondamentale. Shopping bag ampie per il giorno, pochette e clutch per la sera e ricordate: abbinare borse e scarpe NON è più di moda. Quindi osate pure!
Continuate  a sognare davanti un paio di Louboutin, Manolo Blahnik,Jimmy Choo e a chi vi dice che le scarpe sono tutte uguali rispondete che Cenerentola è la prova di come un paio di scarpe possano davvero cambiare la vita!!!

                                                                        







-Federica  

mercoledì 29 gennaio 2014

Ansia.

Secondo Wikipedia è uno stato psichico, prevalentemente cosciente, di un individuo caratterizzato da una sensazione di paura, più o meno intensa e duratura, che può essere connessa o meno a un stimolo specifico immediatamente individuabile. 
Giusto. Io ne sono assolutamente affetto. Chiedete pure ai miei amici e parenti, ognuno di loro potrà confermarvelo. Non riesco a smettere di meravigliarmi di come non ne possano essere affetti tutti gli altri. Il mondo sarebbe migliore se tutti soffrissimo di questo comune disturbo. Non esisterebbero i ritardatari, non esisterebbero le pieghe dei vestiti e i visi sporchi dei neonati, non ci sarebbero le persone con i denti gialli e soprattutto: tutti rispetteremmo gli impegni. E quando parlo di impegni, intendo “impegni”. So che per molti di voi questa sia una parola assolutamente sconosciuta e senza senso, ma si: esistono.
Adesso mi chiedo: ma come fa la gente a non essere ansiosa? Io tendenzialmente impazzisco o sudo freddo. Gli impegni riempiono la mia mente, in un palinsesto scandito al secondo che va rispettato fino al millesimale. Però, chissà perché io rispetto ogni impegno. Gli altri no. La verità è che più io perderò tempo a compatire gli altri, più loro lo perderanno per compatire me stesso.  Perché sebbene io non riuscirò mai a superare questo “ disturbo” ormai ci convivo quasi fosse un privilegio,  ma questo è un privilegio unicamente in funzione e per gli altri, meno che per me. Ogni volta che rispetterò l’orario ( e quando dico “ rispetterò” intendo “anticiparlo con abbondanti minuti di anticipo”) soltanto io avrò fatto le corse e avrò cercato di spaccare il cronometro, mentre gli altri si saranno semplicemente goduti la scena aspettando come meglio sanno fare. Quando le sveglie del mio cellulare intoneranno gli orari della mia giornata ( “svegliati”, “bevi il thè”, “pubblica il post”,etc..) e io li posporrò di volta in volta perché non vorrò rischiare di dimenticare che le sveglie mi hanno ricordato qualcosa, gli altri si sbellicheranno dalle risate mentre io sarò l’unico ad aver preso sul serio ( ma che dico, SERISSIMO) quelle sveglie. E infine all’esame, quando il mio cuore impazzirà minacciando seriamente un infarto, rischierò soltanto io di vedere compromesse ore e ore di studio e il mio esame, mentre gli altri cd.’’posa-piano’’ avranno quasi certamente una carta in più sulla quale contare: la calma. 
Probabilmente questo soliloquio sull’ansia potrebbe sembrare banale, o un tappabuchi per un post che non c’è stato.. la verità è che questa realtà che mi attanaglia è comune a più gente di quanto pensiate, un disturbo contro il quale ognuno dovrebbe lottare nella speranza di sedarlo finanche debellarlo. E i metodi per farlo possono solo essere tisane rilassanti e caldi,lunghi e profondi respiri prima di ogni mossa. Soprattutto i profondi respiri non vanno sottovalutati. Lottare, respirare profondamente e bere tisane sono tutti ottime soluzioni che vi consiglio ma la parola “soluzione” è inesatta perché niente di tutto ciò potrà avere un risultato appagante per la mente e lo spirito. Siamo fatti così e niente potrà mai cambiare questo stato d’animo. Dovremmo semplicemente convivere con questo disturbo, o privilegio, o difetto per le persone che ci sopportano. Magari ci rideremmo un po’ su, ma tutti insieme stavolta, pensando a quante cose buffe siamo capaci di fare se sotto stress, o alle gaffe seguite da impulsi incontrollabili del nostro, vero, IO. 
-Stefano

giovedì 23 gennaio 2014

A tutto mondo!

1." To Paris, with love"

Abbiamo scelto di cominciare la rubrica "A tutto mondo", unicamente dedicata ai viaggi, con la città dell'amore per antonomasia.Parigi.
C’è qualcosa di magico nelle strade della capitale francese, un non so che di prezioso che si respira nell’aria a pieni polmoni e si canalizza dritto dentro le ossa.. 


Petit Palas
#1Giorno.Davanti alle Champs Elysèes credo di aver rischiato l’infarto, perché ho fatto una passeggiata su uno dei viali più famosi al mondo pieno di negozi, Cinema, Cafè famosi e il notissimo “Lido”. Una piazza enorme, ampia, spaziosa e linda. Per non parlare dell’Arco dei Trionfi, un monumento neoclassicista commissionato da un “certo" Napoleone Bonaparte. L’arco dei trionfi è.. un trionfo, e la sua collocazione strategica al culmine delle Champs lo rende una ciliegina su una torta deliziosa.Passeggiando mi sono imbattuto nel Petit Palas, all'interno del quale si trova il museo delle Belle Arti proprio di fronte il monumentale Grand Palais, una galleria nazionale che ospita normalmente delle prestigiose esposizioni temporanee a carattere internazionale. 
Visto che tra una Champs e una Place si era già fatta ora di pranzo, ho deciso di mangiare un boccone sempre camminando ( Parigi è magnifica per passeggiare, ma rispettate i semafori: se hanno il verde guidano come folli!!) perché nel pomeriggio mi attendeva la visita della cattedrale più famosa di tutte: Notre-Dame. Un capolavoro dell’arte gotica che merita di essere visto a 360° perché ogni singola angolazione tiene col fiato sospeso. Non sono stato molto stupito di vedere una fila INTERMINABILE per visitare gli interni, d’altronde stiamo parlando di uno dei monumenti più visitati di Parigi, forse anche del mondo.
Notre-Dame ( dettagli )
Zuppa di cetriolo; Crepes
La prima giornata è stata distruttiva. Per farvela breve: ho camminato per tutto il giorno sotto il sole e con un panino nello stomaco rubato dal buffet della colazione in albergo.. ecco perché la sera ho deciso che fosse il caso di mangiare in una tipica Brasseria francese alla Place St.Andrè des Arts. Ho scoperto che i francesi sono fissati col cetriolo. Ho mangiato una zuppa terribile e insignificante per pagarla fior di quattrini.. sarei rimasto a stomaco vuoto se non fosse stato per la deliziosa crepes.

#2Giorno. Il gelo. Mi chiedo: un 18 agosto, sebbene a Parigi, può essere così freddo? Ebbene si, ho girato per tutto il giorno con il maglione addosso e sotto la pioggia per giunta. Diciamo che non era il caso, visto il tempo, di dedicare l’intera mattinata alla visita dei quartieri parigini più importanti ma non potevo esimermi quindi ho iniziato da La Bastille per poi addentrarmi nel quartiere Marais. E’ una tappa d’obbligo a Parigi, piena di negozi e lussuose residenze. Continuando a passeggiare e seguendo le giuste indicazioni, sono arrivato velocemente al centro Pompidou, uno spazio culturale immenso nel pieno centro di Parigi consacrato alla cultura visiva in tutte le sue forme; alle sue spalle
Fontana Igor Stravinsky
la maestosa, colorata e stravagante fontana Igor Stravinsky. 
Finalmente,nel pomeriggio, la Tour Eiffel.
Non credo che si possa banalizzare la sua fama nel solito cliché degli innamorati che si baciano ai suoi piedi per giurarsi amore eterno. La torre merita la sua fama, è maestosa e da ogni angolo della città la si può ammirare e restarne ammaliati.
Tour Eiffel
Una mega-struttura di 320 metri, puro ferro che ha subìto le angherie di sprezzanti artisti del tempo che la definirono “asparago di ferro” ma che oggi vanta un pubblico annuale che supera i 5 milioni l’anno. Per concludere, non mi sono fatto mancare la crociera sulla Senna, un “must” per chi va a Parigi. 

#3Giorno.Dopo una breve tappa alla Galleria Lafayette “inspiegabilmente” molto vicina al mio albergo, ho preso la linea 4 della Metro per scendere a Port D’Orleans dove ho trascorso il resto della mattinata tra la chiesa della Sainte Chapelle a pochi passi da Notre-dame, e ammirando ( da lontano) l’imponenza della Coinciergerie, un’ala de palazzo reale di re Filippo IV trasformata in una prigione medievale,simbolo di macabra scenografia di morte e sofferenza. Nel pomeriggio: Louvre. Caspita: se mi avessero anticipato che ospitava più di 380.000 tra oggetti e opere d’arti, avrei perso una settimana solo per visitare il museo. Un pomeriggio è ampiamente insufficiente, questo è stato il mio più grande rammarico. Un epicentro di opere famosissime, è come immergersi nel libro di storia dell’arte del liceo per trovarsi accanto la Gioconda o La Libertà Che Guida Il Popolo, la Venere di Milo o la splendida Nike di Samotracia, per restare immobili e attoniti dinanzi al magico erotismo molto sottile e raffinato di Amore e Psiche di Canova.
Nike;Gioconda;Amore e Psiche
All’esterno del museo ho ammirato la suggestiva Piramide di vetro e ho fatto un giro sulla ruota panoramica de la Place de La Concorde, un’esperienza incantevole e unica da fare obbligatoriamente specie se in compagnia del partner. Si riesce a vedere tutto da lassù, nel silenzio più totale della cabina e tra i caldi raggi del tramonto ( sebbene piovesse anche quel giorno) lo spettacolo è mozzafiato.

Ho deciso di raccontarvi il mio viaggio perché vorrei suggerire a chi non l’avesse ancora fatto, di non sottovalutare la bellezza di un bel viaggio a Parigi e di non cadere nei soliti luoghi comuni circa la “ scortesia dei francesi” perché non ho mai incontrato un francese scortese con me. Non posso dire lo stesso di Londra invece.. ma questa è un’altra storia.

opera national de paris
-Stefano

mercoledì 22 gennaio 2014

Mai più senza!


Buongiorno miei cari lettori, 
è iniziata un’altra settimana e la partenza per me, come per molti di voi, credo che non sia stata un granché.
Tra malanni, lavoro, studio ed esami siamo tutti un po’ nervosetti. E così, in questi giorni ho riflettuto e sono arrivata alla conclusione che: “ la calma è davvero la virtù dei forti!”.
Ma c’è un problema.. io non sono né calma né tantomeno forte.
Quindi adesso proverò a darvi dei consigli per affrontare al meglio questi periodi-no, che per noi donne sono anche molto più frequenti. 
La mattina già nel momento in cui aprite gli occhi avete la netta sensazione che quella che è appena iniziata sarà una pessima giornata!? Benissimo.
Come affrontarla? Con dei buoni propositi; quindi:
MAI Più SENZA:
  • una bella tazza di caffè e una buona brioche al mattino per addolcirci la giornata;
  • un bel bagno caldo, o una doccia energizzante;
  • un abbraccio, un bacio, un semplice sms alla persona amata;
  • un momento libero per chiamare il proprio\a migliore amico\a che sanno sempre come consolarci;
  • un aperitivo, un thé, quattro chicchere con gli amici;
  • mai più senza una pausa dallo studio, dal lavoro, per ricaricarci magari con una buona spremuta d’arancia;
  • un allenamento in palestra, sudare ci fa produrre endorfina, ormone del buon umore;
  • concedetevi un momento per voi, magari la sera, e approfittatene per vedere un bel film;
  • mai più senza un buon libro sul comodino, accompagnato da una tisana rilassante;
  • concedetevi ogni tanto un momento per coccolarvi, con un bel massaggio;
  • mai più senza una bella passeggiata in compagnia del vostro amico fido, un giro in bici. Respirate un po’ d’aria, lasciate le vostre auto e il traffico che tanto ci stressano e ammirate le bellezze che la vostra città ha da offrirvi.
Cerchiamo di mettere da parte tutti i problemi e concentriamoci su tutto quello che di bello ci circonda. Sicuramente anche voi, come me, rimarrete piacevolmente sorpresi. 
Quelle che ci sembrano giornate storte verranno migliorate da piccoli gesti. 
E vedere tutto da un’altra prospettiva, meravigliarsi per le piccole cose, come per il sole che splende, come per il piacevole senso di vuoto che resta dopo la fine di un libro, vi renderanno persone diverse.
Sarete in grado di dare il giusto peso alle cose, sarete in grado di mantenere la calma e , soprattutto, niente e nessuno potrà minare il vostro BUON UMORE!
-Federica

giovedì 16 gennaio 2014

Che grande bellezza!



Fin dai primi minuti, fin dalle prime scene il film si mostra in tutta la sua grandezza e maestosità. Paolo Sorrentino realizza perfettamente lo scenario di una società e di una Roma ormai decadente e sembra riuscirci proprio grazie all’imponenza e alla forza delle immagini, alla colonna sonora di Lele Marchitelli che incanta e stordisce.
La Roma descritta non è più la città eterna di Federico Fellini degli anni ’80, ma uno scenario completamente diverso, dove tutto sembra effimero, un trionfo di colori e al contempo un’esplosione di oscurità.
“ Il viaggio che c’è dato è interamente immaginario. Ecco, la sua forza va dalla vita alla morte; uomini, bestie, città e cose: è tutto inventato.”
E’ da qui che parte l’autore, da una frase tratta da Viaggio al termine della notte di Céline, per dare avvio alla narrazione della storia di Jep, protagonista interpretato da un affascinante, coinvolgente e strepitoso Toni Servillo.Jep Gambardella è uno scrittore che ha pubblicato soltanto un’opera “ L’apparato umano “ perché come lui stesso afferma “ Roma ti deconcentra” .
Si circonda di belle donne come Ramona,(Sabrina Ferilli) di feste mondane ma a sessantacinque anni non può più perdere tempo a fare cose che non gli va di fare. La grande bellezza ha dato la possibilità a Toni Servillo di mostrarsi in tutta la sua genialità. Jep è un uomo critico, perfettamente consapevole di ciò che lo circonda, capace di giudicare tutto e tutti, che non ha paura di dire ciò che pensa come fa con Stefania (Isabella Ferrari) egocentrica scrittrice radical chic.
Ed una notte proprio tornando da uno di quei salotti incontra il marito ormai vedovo di Elisa, l’unica donna che abbia mai amato.
E’ questo il primo episodio che sembra sconvolgere il protagonista.
Ma sarà poi l’incontro con la Santa, suora missionaria, che lo porterà ad una riflessione lunga e laconica sulla sua vità e su ciò che lo circonda.
“…questa è la mia vita:il nulla.Flaubert voleva scrivere un romanzo sul nulla e non c’è riuscito: dovrei riuscirci io?!”.
Feste trash, caratterizzate da una dilagante vacuità e povertà di contenuti, che relegano Jep in uno stato di passività e di noluntas, si contrappongono ad una Roma onirica, con i suoi colori, le sue luci, la sua opulenza, le sue antiche rovine e popolata da un senso di nostalgia.
Ho visto questo film il giorno che è uscito nelle sale, dopo una lunga fila al botteghino, per poi rivederlo ancora e ancora.
A mio avviso: un capolavoro; ha vinto 4 premi agli European Film Awards, un Golden Globe come miglior film straniero ed è candidato agli Oscar. Pellicola che ha spaccato il pubblico ma che è stato apprezzata molto più all’estero piuttosto che in Italia. E’ una rappresentazione per certi versi dura da accettare ma è anche un dipinto del nostro paese, un Paese che incanta per la sua bellezza e per la sua magia.
Paolo Sorrentino a mio avviso ha reso onore al cinema italiano, lasciando il suo pubblico senza parole spingendolo a riflettere, catapultandolo dapprima quasi in un’altra dimensione dove l’unica cosa importante sembra essere la mondanità, per poi riportarlo davanti alla cruda realtà.
Il mio personale giudizio è più che positivo, lo reputo davvero un capolavoro e come tale secondo me merita di essere visto.
                                                                                                             -Federica .








L'amore ai tempi del colera.

Tutti, almeno una volta nella vita, dovremmo leggere il capolavoro di Gabriel Garcìa Màrquez. Il suo romanzo non è un semplice inno all'amore, ma molto di più. Un omaggio all'irrazionalità, all'intelligenza, alla forza di volontà ma contro le avversità di una vita lunga e imprevedibile. 
A chi non è mai capitato di innamorarsi a prima vista? Chi non ha mai sognato di intrattenere una corrispondenza epistolare con la persona amata e tutta una vita per lottare e saperla disposta a far vincere l’amore alla vita stessa? Di certo Florentino Ariza. Non gli bastò che un secondo per capire che il suo cuore apparteneva a Ferminia Daza, era suo e niente e nessun'altra avrebbero mai potuto cambiare queste verità. La stessa cosa non può dirsi successa a lei, Ferminia: la sua caparbietà e pudico rispetto per l’onore del padre gli impedirono di poter anche solo innamorarsi di quel ragazzetto imbranato e paralizzato dall’amore stesso che veniva da uno status se non uguale addirittura peggiore del suo. Di certo il paragone con il rampollo della città non esisteva nemmeno: il dott.Juvenal Urbino e Florentino Ariza si trovavano su due pianeti diversi.E' stata la vita a scegliere per Ferminia, e Ferminia a scegliere per Florentino.Ma la vita per l’amore, alla fine, vince sempre. 
E proprio quando le campane del lutto risuonano per Juvernal, ecco che finalmente l’amore dei due ragazzi, ormai diventati vecchi, ritorna. O meglio, per Florentino non era mai andato via, c'era sempre stato, lo gli si leggeva nel volto, negli occhi, il suo animo urlava per l'unica donna che l'avesse mai preso come Ferminia. Per Lei invece questa passione lateva nell’animo sepolta da una eternità vissuta da estranea, come tigre in una gabbia che non gli apparteneva. In una gabbia d'oro certamente, ma di qualcun altro. 
L'amore vince, alla fine. In una passione che sembra sfumata dagli anni e logorata e segnata dalle rughe profonde nel viso d'entrambi che si scoprono innamorati in un battello che li porterà verso l'unico amore che conoscevano: quello reciproco.
Il ritmo del racconto è molto incalzante. Pochissimi capitoli nei quali pagina dopo pagina i personaggi si confondono e cambiano sempre i ruoli della storia in lunghi periodi logici che si intrecciano in un unico racconto: ecco che parla Ferminia di Florentino, ora Florentino di Ferminia poi di Juvenal, poi Juvenal di Ferminia e poi ancora Florentino della vita da innamorato mai corrisposto. I protagonisti narrano singolarmente lo stesso punto di vista della storia di gente comune o nota nei tempi della strage del colera, la malattia che uccide nel fisico simile all’amore che logora l’animo di chi non trova corrispondenza nell’amore dell’altro ( non a caso i sintomi delle sofferenze amorose di Florentino vengono spesso scambiate dai personaggi stessi negli stessi sintomi della nota malattia infettiva) .
Ripeto:Tutti, almeno una volta nella vita, dovremmo leggere il capolavoro di Garcìa Màrquez, per capire che cosa sia l’amore e come scoprirlo, oppure crearlo; come cercarlo e trovarlo; come crescerlo e reinventarlo.. senza mai pensare che sia la vita o l’età a scegliere per lui:l’amore,alla fine, vince.

Voto: 9/10.
-Stefano.

lunedì 13 gennaio 2014

Inverno è Chic!

Inverno è Chic! 
Ed eccoci qui: è già iniziato Gennaio, mese malinconico, le feste sono appena finite, la solita routine ci attende, freddo e malanni di stagione ci spossano, ma mie care lettrici mettiamo da parte tristezza e nostalgia e guardiamo tutto da un’altra prospettiva!
E’ iniziato un nuovo anno, e in bellezza aggiungerei..
Sono finalmente cominciati i saldi!Possiamo dar sfogo alla nostra creatività per affrontare questi mesi invernali con qualcosa di nuovo, caldo e soprattutto chic.
Ad occupare le scene con un ruolo da protagonista è sicuramente il cappotto, Re indiscusso dei mesi freddi.E quest’anno devo dire che gli stilisti hanno catturato la nostra attenzione con collezioni davvero importanti. Basta con i soliti colori spenti! il 2014 apre le porte a look freschi, giovani e radiosi. In passerella predominano colori pastello, fantasie, quadretti, tartan e animalier.
La donna è grintosa; sensualità, seduzione e comodità si combinano per diventare l’essenza stessa del capo. Quindi via ai modelli “over size” che ci riscaldano e sono adatti a tutte.
Ma il trend autunno-inverno di quest’anno è il cappello. Personalmente adoro i cappelli: da quelli in lana tricottata, feltro e pelliccia rigorosamente ecologica, a quelli a cloche in stile anni ’80.
Quindi ragazze diamoci da fare, quest’anno possiamo davvero sbizzarrirci. Anche i prezzi sono dalla nostra parte; traendo ispirazione dai grandi brand possiamo ricreare gli outfits delle passerelle con capi davvero economici. Siano benedetti Zara, Bershka, Pull&Bear e Benetton: ci rendono tanto felici e soprattutto genitori e fidanzati ringraziano! 
Per completare il vostro look non dimenticatevi di incorniciare le vostre labbra con un bel rossetto. E vai con tutte le tonalità del rosso, bordeaux, viola.. il motto di questa stagione è: scuro che più scuro non si può!
Io vi consiglio il Rouge Alloure di Chanel oppure il Red Neon di YSL n°50 se volete farvi un regalino un po’ più costoso.. altrimenti optate per tinte della Maybelline New York: costano poco ma il risultato è davvero mozzafiato!
Quindi che altro aspettate?! Il week-end si avvicina, non lasciamoci intimorire da condizioni meteorologiche avverse e mettiamoci all’opera! Del resto basta osservare noi donne durante il periodo di saldi per capire come mai agli uragani diano sempre dei nomi femminili!
-Federica.








The Butler!

The Butler.


Stiamo parlando del maggiordomo della casa Bianca che ha servito almeno sette presidenti desti Stati Uniti e che ci ha fatto cavalcare gli anni della storia che hanno portato alla parità dei diritti di tutti i cittadini degli States, “negri” compresi.
Purtroppo non è stata facile, come tutti sappiamo e come celebri e illustri martiri ci hanno insegnato. Da Martin L.King a Malcolm X, ma questa non è la loro storia.
Questa è la storia di Cecil Gaines ( Forest Whitaker ) che nasce e cresce nelle piantagioni di cotone e che impara presto e a sue spese qual è il suo posto: essere un domestico, pronto a servire i bianchi. In una stanza che “ deve sembrare vuota mentre lui serve” e attento a non esprimere la benché minima vibrazione materiale e spirituale del suo Io. E questa concezione che nasce da un piccolo nucleo domestico non si evolve quando il contesto viene riportato nello studio ovale del presidente della Casa Bianca. Anche lì, sebbene il cambio della divisa e della struttura lascino presagire il contrario, la sua funzione o meglio esistenza sembra relegata e condannata all’attività domestica. 
Ma questo non sembra turbare il fedele maggiordomo, che cresce anno dopo in anno potendo permettere ai familiari di poter avere quei piccoli lussi che di certo non si era potuto permettere da adolescente.
Ma Cecil non avrebbe mai potuto pensare che gli studi che assicuravano un brillante futuro ai suoi figli avrebbero consentito loro anche di capire che nell’aria si respirava il cambiamento della loro condizione e la rivoluzione era alle porte. Quando il figlio maggiore decide di diventare un rivoluzionario per combattere le popolarissime rappresaglie razziali, Cecil vede per la prima volta compromesso tutto il lavoro svolto e rischia seriamente di chiudere il rapporto con il figlio. 
Ma tra un elezione e l’altra, Cecil vivrà sulla sua pelle i moti rivoluzionari e “meglio tardi che mai” capirà che la lotta del figlio, e la sua protesta, realizzeranno quel meraviglioso progetto che permetterà ai “neri” di non esser più considerati servi della società o cittadini di seconda categoria, ma cittadini americani al pari degli altri. Non a caso il film si concluderà con le elezioni di Obama, da oggi manifesto della “lotta dei neri” verso la totale integrazione sociale.
Prima di andare a vedere il film sapevo già che ci lavorasse anche la famosa Oprah Winfrey; sebbene avessi qualche remora, devo dire che la sua interpretazione ha reso veramente un buon servizio alla pellicola e quasi certamente le varrà qualche nomination come “miglior attrice non protagonista” agli Oscar. La sua popolarità le agevoleranno le innumerevoli critiche positive, ma suggerisco a chiunque veda il film di andare oltre il solito cliché della “ diva raccomandata” e riconoscerle il merito di una ottima interpretazione.
Il mio voto, personale e quindi soggettivo, è di 8/10.
-Stefano.