sabato 31 maggio 2014

Uno tira l'altro: biscotti a occhio di bue!


Oggi ho deciso di proporvi una ricetta che a casa mia fa gola a tutti: i biscotti a occhio di bue, una delizia per il palato, due biscotti uniti da una morbido ripieno.

Ingredienti: 
  • 300 gr di farina 00;
  • 170 gr di burro a pezzi;
  • 100 gr di zucchero,
  • 1 uovo;
  • 1 cucchiaino di lievito;
  • scorza di un limone;
  • 1 pizzico di sale;
  • 1 cucchiaino di essenza di vaniglia.


Procedimento: Unite la farina con il sale e il lievito, versate lo zucchero, la scorza del limone, l'uovo, l'essenza di vaniglia e il burro a pezzi. Formate un impasto consistente, coprite con della pellicola e mettete in frigo per 30 minuti.

Successivamente stendete la pasta con il mattarello 3mm circa, create con dei coppa pasta le formine che desiderate, ricordatevi che per realizzare un dolcino serviranno due biscotti, di cui uno dovrà avere un buco al centro. Poneteli su una placca forno rivestita con cartaforno, a 180°per 15 minuti.
Quando i biscotti saranno freddi potete iniziare a comporli. Io ho usato la nutella classica e la nutella al pistacchio, ma è possibile usare anche la marmellata, o il cioccolato fuso.

Consiglio: per una migliore conservazione ponete i biscotti in una scatola di latta. Buon appetito e buon fine settimana!

 -La ricetta segreta


venerdì 30 maggio 2014

“A sentire una campana sola, si giudica male”.

L’animo umano tende sempre a voler riconoscere nell’apparenza la realtà. Tuttavia, dietro molte cose evidenti, se ne nascondono tante altre che spiegherebbero il “perché” dell’ovvio e il “se” di tutte le azioni.
Maleficent è un esempio perfetto di questa mia introduzione. La disney ci ha plasmato fin dall’infanzia spiegandoci la semplice equazione “strega cattiva= maledizione”.Ma ci siamo mai chiesti perché una strega diventi cattiva? O perché la befana ci consegni il carbone?Cosa avrà mai potuto fare Re Stefano per meritare l’ira funesta della terribile Malefica? Angelina Jolie, bellissima e perfetta nel suo ruolo come sempre, spiega la sfumatura tremendamente romantica e malinconica dell’amore che lega due persone destinate a dover respingere l’un l’altra per poter sopravvivere.

Al suo debutto da regista, Robert Stromberg riesce a realizzare un ottimo remake del celebre cartone animato firmato Disney.. niente a che vedere con quella schifezza di “Biancaneve” del 2012: Julia Roberts non poteva scegliere “scivolone” peggiore di questa pellicola per marchiare la sua illibata carriera. Invece la Jolie ha veramente colto l’occasione al volo per rendere immortale e tenebrosamente affascinante la sua interpretazione, regalando allo spettatore uno sguardo magico e ammaliante stregando, come solo una vera “fata” può fare, tutta la platea. Il destino, che sembra crudele per coloro che amano senza esser ricambiati, alla fine rende sempre giustizia nei cuori buoni anche di coloro che sono “corna-dotati” con tanto di scure ali possenti. L’amore.. chi ci dice che sia quello del principe azzurro e della bella addormentata? Nessuno, nemmeno Malefica, potrà mai immaginare quanto possano essere forti e tangibili le emozioni umane, tanto da spezzare le barriere invisibili ma infrangenti delle maledizioni più oscure.“Nessun incantesimo terreno riuscirà mai a porre fine alla mia maledizione”: così concludeva l’anatema che segna per sempre la vita di Aurora.. allora come poter definire la potenza dell’amore? Illimitata? O forse ultraterrena?Non c’è dato saperlo, l’importante è trovarlo e sentirsi protetti contro ogni fattura magica.
Non stiamo parlando del film dell’anno, è comunque un film della Disney per una fascia di spettatori tra gli adolescenti e i bambini. Ma è comunque un ottimo risultato, belli gli effetti speciali e originale la sceneggiatura.
Il mio voto è 7/10.
-Stefano


mercoledì 28 maggio 2014

Gelosa....chi io?!

Non so come descrivervi questo sentimento in realtà credo che una definizione non basti perché ciascuno di noi ha il suo modo di essere geloso. Certo poi c'é chi come me é geloso in modo paranoico ed ossessivo e chi invece riesce a tenere a bada i propri stati d'animo.
Come vi dicevo per me ciò é inconcepibile. Tutto parte dal sospetto, e dal momento in cui si insinua il dubbio, come un tarlo difficile da debellare, ecco che inizia la caduta libera. 
Dal quel piccolo talvolta piccolissimo indizio che può far pensare male, il mio corpo e il mio cervello iniziano a fare a pugni e l' ansia arriva alle stelle. Il panico prende il sopravvento  le mani sudano, gli occhi si sgranano magari davanti ad un messaggio ambiguo, davanti una chat lasciata accidentalmete aperta. 
Allora cerco di ragionare razionalmente (invano), prendo un respiro profondo e cerco di trovare una scusa convincente che giustifichi quello che ho visto. Cerco di darmi delle spiegazioni, da sola, perché chiedere al diretto interessato é l'ultimo dei miei pensieri. Quando finalmente la prima folle reazione é passata,inizia la fase due: confronto diretto. Che poi chiamarlo confronto mi sembra davvero inappropriato. Dove eri?, che fai?, chi era al cell?, dove sei stato?,come mai non rispondevi? 
Insomma in realtà più che un dialogo potremmo chiamarlo monologo, renderebbe meglio l'idea! E qualsiasi risposta il poveretto riesca a dar, diciamoci la verità non va mai bene a meno che non risponda ciò che voglio sentirmi dire.
Sospetti, indagini, indizi  interrogatori e confessioni(mai spontanee). Ecco a cosa si va incontro quando la gelosia...diciamoci la verità, diventa un problema. Cercate di tenere a freno i vostri istinti di agenti 007 e rilassatevi, anche se non é per niente facile. Tutti continuano a ripetermi che la fiducia sta alla base di qualsiasi rapporto, LO SO BENISSIMO, però fidarsi é bene ma non fidarsi é meglio. Anzi fidatevi ma con i dovuti accorgimenti. E se il vostro sesto senso vi porta a dubitare e ad essere sospettoso ascoltatelo non vi tradirà mai! Del resto si sa: a pensar male si fa peccato ma molto spesso ci si azzecca!!!
-Federica     

sabato 24 maggio 2014

"Un giorno, forse" Digestive fatti in casa!



Lorelai Gilmore” è il nome che le è stato dato nel celebre telefilm “Una mamma per amica”, brillante attrice che veste i panni di un'eccentrica mamma-amica della figlia Rory, ma il suo nome nella vita reale è Lauren Graham.

Immenso è stato il mio stupore nel vedere il suo nome nella copertina del libro “Un giorno, forse”, il suo esordio da poco disponibile negli scaffali delle librerie, già Best-Seller negli Stati Uniti, destinato a diventare una serie tv.

La città che fa da sfondo è New-York, la grande mela, meta di chi vuole sfondare, luogo di approdo di chi crede che lì i sogni possano più facilmente diventare realtà.

La protagonista è Franny, una ragazza di ventisette anni con il suo sogno nel cassetto: diventare un'attrice di successo, e questo è il motivo che la spinse a trasferirsi a New York.

Ai suoi sogni però ha saputo imporre una clausola, che io ho molto apprezzato, il suo sogno deve avverarsi entro 3 anni, altrimenti dovrà attuare un piano alternativo.

Il romanzo inizia a sei mesi dallo scadere, e la Franny che ci viene descritta, con la sua eccentricità, confusione e sbadataggine sembra proprio un remake della nostra Lorelai.

Mi ha appassionato molto questo libro: apre uno scorcio su quale sia la gavetta di chi aspiri a sfilare il famosissimo Red Carpet, quale sia lo stile di vita di un'attrice, ma ciò che ho amato di più di questo libro è il suo essere reale: racconta la storia della maggior parte di noi adolescenti, la speranza di chi vuole realizzare il proprio sogno.

Penso allo stesso tempo che sia geniale porsi un limite temporale, semplicemente perché forse può essere un motivo in più per vedere la realtà delle cose (forse il nostro sogno non calza a pennello con la nostra vita), o per darci quella spinta in più per far di tutto per realizzarlo!

Sul finale di Franny vi lascio in sospeso, vi garantisco che non mancheranno i colpi di scena, le palpitazioni, i sorrisi, le lacrime..e l'amore, quello non può mai mancare!

Il romanzo fa numerosi cenni al cibo, alle diete, quindi ho pensato a questi biscotti, facili nella realizzazione, e ideali per chi sta attento alla linea: Digestive fatti in casa!!

Ingredienti:

  • 1 uovo;
  • 150 gr di farina integrale;
  • 150 gr di crusca in polvere;
  • 180 gr di burro freddo;
  • 100 gr di farina;
  • 1 pizzico di sale;
  • mezzo cucchiaino di bicarbonato.

Unire il burro a pezzi con la farina integrale, unire poi la crusca, lo zucchero, il sale, il bicarbonato e infine l'uovo. Avvolgere con la carta trasparente e far riposare mezz'ora in frigo. Stendere con un mattarello con l'aiuto della farina, e creare con un coppapasta un cerchio di diametro 7-8 cm, ricavare dei piccoli fori con uno stuzzicadenti.
Porre su una lastra da forno foderata, e lasciar cuocere per 25 minuti a 180°.
Buon Appetito!

-La ricetta segreta

Tutte pazze per Mr Gray!

Qualche settimana fa la nostra rubrica "La Ricetta Segreta" ha pubblicato un bellissimo articolo su 50 Sfumature... abbinando la trilogia a una ricetta deliziosa e un po' piccante. Ebbene è stata proprio lei quest'estate ad invogliarmi a leggere i tre romanzi che stavano spopolando senza precedenti. E così anche io ho ceduto alla tentazione e mi sono buttata a capofitto nella storia di Ana e Cristian.
Ma la cosa che più mi ha sorpreso è stato l'effetto e il riflesso che questi libri hanno avuto nella società. Le donne erano completamente invasate ed impazzite.
 Per riuscire a comprarli bisognava fare file interminabili o addirittura ordinarli visto il TUTTO ESAURITO. Al supermercato, davanti la scuola dei bambini, in fila alle poste, ogni luogo e ogni momento libero erano perfetti per leggere anche solo qualche riga di quella storia che tutte, anche se molte non lo ammetteranno mai, hanno desiderato almeno per un momento.
L'età non è stata un problema: giuro di aver visto anche donne over 70 appassionarsi alla trilogia e discuterne liberamente con le proprie coetanee. 
Per non parlare di tutte le scene a cui ho assistito quest'estate in spiaggia. C'erano più libri di E.L. James che teli mari. Niente partite a beach volley, niente passeggiate romantiche mano nella mano con i  propri fidanzati che venivano puntualmente redarguiti e richiamati per via del troppo chiasso che non permetteva di concentrasi. Persino il sole cocente non era un deterrente, e pur di non perdere troppo tempo e di conseguenza le fila del racconto anche i bagni duravano dai 30 ai 40 secondi (scarsi). Poi c'era una seconda categoria di ragazze che un po' più timide e imbarazzate tenevano il libro con la copertina girata e nascosta per non farsi cogliere in flagrante!


Ma la mia sorpresa è diventata quasi uno shock quando ho visto il volto della tanto famigerata E.L James e lì ho capito molte cose, mi sa che anche lei avrebbe voluto vivere una liaison come quella dei due protagonisti. E la ormai famosissima trilogia chissà quanti maschietti ha reso felici, e chissà quante ragazze hanno provato a sedurre il proprio uomo come faceva Ana, con manette, nastri e cravatte,lasciandolo del tutto sorpreso.

Una cosa è certa anche se non si può dire che sia un'opera letteraria di chissà quale calibro ha suscitato molta curiosità ed ha contribuito a far trasformare molte donne in "amanti perfette e aspirati seduttrici". Ricordate però la realtà è ben altra cosa, specialmente quando davanti non avrete il bel Mr Gray!



-Federica   

venerdì 23 maggio 2014

Jurassic Park


Ricordo ancora oggi l’emozione quando andai a vedere al cinema il primo film della saga che ha fatto la storia dalla preistoria ai giorni nostri: quando si vide il branchiosauro sul grande schermo, scattò l’applauso della platea. Ancora oggi quegli effetti speciali del lontano ’93 sono assolutamente degni di nota: la pelle dei dinosauri perfettamente visibile squama dopo squama, il loro respiro profondo e intenso quasi fossero reali, e quei terribili versi capaci di creare un sussulto anche al meno timoroso tra i telespettatori..
Stiamo parlando di Jurassic Park, vincitore di 3 Oscar e altri innumerevoli premi, diretto da un certo Spielberg e il primo film di una trilogia che presto farà seguito ad un quarto film (Jurassic World, 2015). Stento a credere che qualcuno di voi non l’abbia visto: sarebbe vergognoso direi, inappropriato, indecente.. lo so: sto diventando cinico ed esagero un po’, ma se veramente tra voi c’è qualcuno che non l’ha visto allora sono sicuro che dopo le mie critiche andrà a vederlo!
Jurassic Park, nel film e nel romanzo omonimo, è un grandissimo parco a tema che sta per essere inaugurato, con una caratteristica: è abitato dai dinosauri. Grazie ad un copioso ma laborioso processo di clonazione, alcuni scienziati hanno ricreato il DNA di una creatura estinta utilizzando una goccia di sangue prelevandolo da una zanzara. Sembra facilissimo fin qui, ma come sempre l’animo umano è incline a credere che sia semplice poter controllare la forza della natura.. perché siamo abituati a sopravvivere alle grandi catastrofi: uragani, tifoni, attacchi di animali feroci.. tutte cose contro le quali possiamo anche vincere. Ma cosa fare quando un Tyrannosaurus Rex ti punta a tutta velocità? E se per tutte le ipotesi ti dovesse raggiungere, basterebbe una pistola? O forse un bazooca ? Sinceramente non sarei capace di affrontare quel bestione di 7 tonnellate nemmeno se io stesso fossi alto 13 metri quanto lui.. Per non parlare dei Velociraptor: ricordate la scena della ragazza bionda che

avvista un Velociraptor mentre sta mangiando il budino verde? Vi ricordate come tremava?
Jurassic Park è il Film di Fantascienza migliore che sia stato girato negli anni ’90: la trama, i protagonisti, ma soprattutto l’impatto che ha avuto con la società e le altre culture in generale lo rendono un Colossal al pari di Titanic o Avatar ( nonostante si posizioni soltanto al 14 posto della lista di Film Di Maggiore Incasso Della Storia Del Cinema). Essendo un vero appassionato di cinema, non potevo non scrivere un post su questo film, non soltanto per la grandissima stima che provo nei confronti del regista, della sceneggiatura, della produzione e del risultato finale quanto soprattutto per la sfilza di ricordi che mi legano allo stesso: negli anni immediatamente successivi all'uscita del film nelle sale ancora si parlava della pellicola, si compravano in edicola le figurine rappresentative delle specie di dinosauri diverse e sconosciute, io e mio fratello ci facemmo una cultura sull’era Paleozoica che ancora oggi ricordo lunghe ricerche e "scoperte" di fossili reperiti sparsi per la casa.. e tutto questo lo devo a Jurassic Park. Inutile dire che i due film successivi non sono stati capaci di uguagliare la Meraviglia del primo: “il mondo perduto” è comunque stato un successo al botteghino e ha tenuto testa al suo prequel; mentre “Jurassic Park III” per quanto mi riguarda non è assolutamente degno della saga al quale appartiene.
Il mio voto oggettivo è di 9/10, e non me ne vogliano gli altri: è speciale per me.
-Stefano

sabato 17 maggio 2014

Yo-Yo: impossibile resistergli!

Cari lettori, 
ho deciso di fare uno strappo alla regola, e invece della consueta associazione libro-dolce, oggi vi propongo la ricetta dei morbidissimi Yo-Yo! Chi di voi, da piccoli, non ha fatto merenda con questo dolce? Io ho provato a rifarli in casa e il risultato è stato eccezionale!

Ingredienti:
  • 3 uova,
  • 90 gr. di zucchero semolato;
  • 90 gr. di farina 00;
  • 1 bustina di vanillina;
  • mezza bustina di lievito per dolci.
Per la farcia ho utilizzato la nutella, ma in alternativa è possibile usare il cioccolato fuso a bagnomaria.
Versate in una ciotola le uova, la farina, lo zucchero, la vanillina e la mezza bustina di lievito, amalgamate il tutto con uno sbattitore elettrico per qualche minuto.
Foderate una teglia con della carta-forno, versateci sopra con un cucchiaio l'impasto dandogli delle forme circolari. Infornate a 180° per 10 minuti. Una volta sfornati, qualora voleste ottenere delle forme più precise, con un taglia-pasta oppure con una tazza, ritagliate i dischetti ottenuti.
Prendete un cerchietto e spalmategli sopra la nutella, richiudete con un altro dischetto.
Per un tocco in più: prendete uno stuzzicadenti e con la nutella riproducete delle righe sullo Yo-Yo.. buon appetito!!




venerdì 16 maggio 2014

Orgoglio patologico e società non vanno d'accordo.

"L'amore in orgoglio è un limite" diceva un vecchio tormentone di Nina Zilli, e calza a pennello come introduzione per entrare nel vivo del post: perché l'orgoglio costituisce un "muro" per l'essere umano? Ma soprattutto, perché sentiamo la necessità di soprassedere su tutto il resto delle nostre emozioni lasciando spazio solo alla vendetta o l'orgoglio? Non è mai facile rispondere a questa domanda, forse perché non tutti viviamo allo stesso modo identiche situazioni. Al tradimento di un amico c'è il "buonista" che finge semplicemente che non sia successo niente e trova una giustificazione degna di un principe del foro. Poi c'è il " finto " buonista che invece soprassiede sullo sgarbo soltanto per scroccare qualche altro passaggio in moto o per farsi aiutare durante un compito in classe. Infine c'è lui, " l'orgoglioso DOC" che ricevendo quello sgarbo, gli mette una croce sopra! È capace di tornare a piedi attraversando una strada in salita verso casa e sotto la pioggia pur di non ricevere un passaggio dal traditore ed è capace di prendere una insufficienza nel compito pur di non avere un debito con lui! C'è da chiedersi fino a che punto convenga essere orgogliosi e glaciali: è meglio essere troppo rispettosi di se stessi oppure evitare qualche discussione che ad altri non sarebbe nemmeno lontanamente balenato di affrontare? Perché la verità è che l'orgoglio, anche se si manifesta attraverso il rispetto di se stessi, crea spesso degli inconvenienti che rischiano di farti diventare ciò che non vorresti essere. Un po' come il sentimento di vendetta ( ma di questo c'è ne occuperemo in un altro post!): le emozioni umane sono eclettiche e devastanti, alcune più di altre. Bisognerebbe trovare la giusta misura tra l'evitare di farsi prendere in giro da qualche " scaltro" piuttosto che affrontare delle futili discussioni capaci di compromettere la nostra vita sociale.
Per non parlare del fatto che spesso "orgoglio" è sinonimo di superbia, e sappiamo tutti quanto stia simpatica al resto delle persone.. come un dito nell'occhio.
Quindi tirando le somme di questa breve ma concisa riflessione la cose da fare è quella di evitare di sentirsi sempre troppo il centro intorno al quale ruotano tutte le situazioni delle altre persone perché esattamente come avviene per le orbite dei pianeti, spesso collidono. E soltanto la persona orgogliosa crederà di aver subito uno sgarbo, e sacrificherà in un senso o nell'altro qualcosa che una persona moderata invece otterrebbe. 
Amore, amicizia e famiglia, ma soprattutto la vita.. sono tutte cose troppo importanti da esser messe sul piatto della bilancia con l'orgoglio. Date retta ad un moderato, ma ex-orgoglioso: non ne vale la pena. Ci guadagnerete in salute e in opportunità! 
-Stefano

mercoledì 14 maggio 2014

TV: non tutto è perduto!


Ci occupiamo spessissimo di telefilm e cerchiamo di consigliarvi  i film più interessanti del momento,oggi però voglio parlare di programmi tv. Diciamoci la verità il palinsesto non ci offre un'ampia scelta, però non tutto è perduto e a chi come me non ha sky dico di non disperare!!!
Lunedì sera se vi trovate a fare zapping fermatevi su rai tre e troverete un bellissimo e interessantissimo Report,testata che dal 2003 è in prima serata e fin da subito,grazie alla varietà dei temi trattati, è seguitissimo e molto apprezzato.
Mercoledì appuntamento imperdibile con Le Iene. Che dire, lo adoro e nonostante l'importanza dei problemi affrontati riesce comunque a concedermi un momento per rilassarmi e staccare con tutto e tutti.
E' tornato sul piccolo schermo il grandissimo Chiambretti con il suo Supermarket. Lo seguo da quando faceva Markette in seconda serata e mi diverte sempre moltissimo con la sua pungente e sarcastica ironia.
Sabato in seconda serata vi consiglio di vedere sempre su rai tre Un Giorno in Pretura: credetemi ne vale veramente la pena. Purtroppo non riesco a seguirlo sempre, dovrebbe essere mandato in onda durante la settimana e magari in prima serata e secondo me avrebbe un grandissimo successo. Il programma presenta la presa in diretta dei processi nelle corti di giustizia italiane,senza commenti e vengono esaminati processi riguardanti scandali politici e finanziari, famosi casi di cronaca nera, criminalità organizzata e terrorismo. E per chiudere la settimana in bellezza domenica...Alle Falde del Kilimangiaro...un viaggio tra le meraviglie del mondo che ci permettono  di raggiungere anche solo con la mente luoghi e posti incantevoli e lontani che diventano d'improvviso accessibili.
Questi sono alcuni dei programmi che vale la pena di guardare ma cercando con attenzione e occhio critico in fondo qualcosa di bello e che vale la pena di seguire salta fuori,senza incappare nei finti buonismi di conduttrici e pseudo giornaliste che 99 volte su 100 non sanno nemmeno di cosa stanno parlando! Che dire....Buona Visione e alla prossima.
-Federica    

sabato 10 maggio 2014

"Cinquanta Sfumature"


Chi di voi non ha sentito parlare della trilogia di E. L. James?
Il primo, “Cinquanta sfumature di grigio”, è record di incassi in America e Gran Bretagna, disponibile alla vendita addirittura in 37 paesi.
All'inizio ero titubante su questo libro, ma una mia amica mi ha convinto a comprarlo, quindi detto-fatto.. e letto!
Con uno stile semplice e colloquiale, la scrittrice ci pone di fronte ad una storia d'amore surreale, condita da una passione erotica travolgente, descritta senza porsi alcun tipo tabù.
La fortuna di questo libro consiste appunto nella novità: siamo sempre stati abituati ai romanzi con il principe azzurro perfetto, un eroe senza macchia, dolce, romantico, follemente innamorato. Qui tutto ciò viene a mancare, c'è Mr. Grey: un uomo ricco, dispotico, con un'ossessiva mania di controllo e di dominazione su qualsiasi relazione o ruolo si trovi a dover intraprende e a compiere, nel lavoro, nella vita, sul partner, nella vita sessuale, fino a diventare proprio una malattia. Ciò su cui si focalizza il libro, tramite la protagonista femminile Anastasia, è il perché si sia arrivati a tanto controllo; nel secondo volume giungono delle prime rivelazioni; ma nel t
erzo e ultimo capitolo tutto viene a galla!
Finalmente sappiamo tutto di Christian: cosa prova, cosa ha subito da piccolo, cosa ha provocato in lui le sue ossessioni e manie.
Troviamo un altro Christian, un uomo vulnerabile, un uomo che ammette le sue ansie e paure, paura di perdere la donna che ama, paura del ruolo di papà che deve ricoprire, paura di inadeguatezza, paura di non essere all'altezza, paure che lo rendono un uomo come tanti e non più l'inavvicinabile Mr. Grey del primo libro. Ma tutto questo cambiamento ha un nome, e il suo è Anastasia, d'altronde si sa.. dietro ogni grande uomo c'è sempre una grande donna!

La trama: Il romanzo inizia con la descrizione del primo incontro tra i due protagonisti, Anastasia e Christian Grey, avvenuto in occasione di un'intervista fatta per il giornale studentesco. La narrazione prosegue con l'avvio della loro relazione, basata su una serie di regole a cui lei dovrà attenersi nel rigido ruolo della Sottomessa al suo Dominatore. La loro relazione viene così delimitata e circoscritta dal punto di vista sessuale.
Anastasia col tempo però viene a conoscenza del lato più oscuro del suo amato, capisce di essere innamorata di un uomo pieno di problemi che lei non è in grado di aiutare, capendo che la cosa migliore per entrambi è lasciarsi.
Il secondo volume "Cinquanta sfumature di nero" riprende dal momento della rottura: Christian è un uomo cambiato, innamorato di Ana al punto dal voler mutare i loro accordi, disposto ad una relazione fondata sulla normalità e priva di sesso estremo. Christian inizia ad aprirsi con lei, svelendole tristi vicende della sua infanzia, finchè non riaffiorano due fanstasmi del passato: la prima è Leila, una ex-sottomessa di Christian che arriva persino a minacciare di morte Anastasia; la seconda è Mrs Robinson, ex fidanzata di Christian che si rivela una presenza ingombrante per la loro relazione. Ma la solida unione dei due innamorati riesce ad affrontare ogni situazione, al punto che Christian chiede ad Anastasia di sposarlo.
Il terzo e ultimo volume "Cinquanta sfumature di rosso": riprende il racconto durante la luna di miele, a bordo di un lussuoso yatch nelle coste di Monte Carlo. La vicenda dominante è legata al nome di Jack Hyde, l'ex direttore della casa editrice dove Anastasia lavora. Jack si rivela un uomo pieno di collera, arrivando a prendere in ostaggio Mia, la sorella di Christian, e a ferire Anastasia. Questo è l'evento principale dell'ultimo libro, preludio di un "vissero felici e contenti", di un epilogo costituito da una nuova famiglia che cresce: Christian, Anastasia con in grembo la sua bambina, e il piccolo Theodore.
Finalmente possiamo lasciare l'allegra famiglia distesa sul prato, durante un pic-nic, come una famiglia fra tante, felice, certi che nient'altro potrà più mutare la loro stabilità!

Per il dolce ho voluto osare con una ricetta nuova, il cui protagonista indiscusso è il peperoncino, unito alla dolcezza del cioccolato.
Ingredienti:
  • 100 gr di burro;
  • 100 gr di zucchero;
  • 150 gr di farina;
  • 2 cucchiai di cacao amaro;
  • 100 gr di cioccolato fondente;
  • un pizzico di sale;
  • 2 cucchiaini di lievito;
  • 2 cucchiaini di peperoncino macinato;
  • 4 cucchiai di latte;
  • 1 uovo.
Porre in un robot da cucina, il burro freddo con lo zucchero, aggiungere la farina, il lievito, il sale e il cacao ben setacciati. Incorporare l'uovo e il latte, infine aggiungere il peperoncino e il cioccolato a pezzi.
Foderare con carta forno una teglia, con l'aiuto di due cucchiai porre il composto ben distanziato, porre nel forno a 180° per 25 minuti. A piacere spolverizzare con altro peperoncino! Buon appetito!




-La ricetta segreta

venerdì 9 maggio 2014

Palestra? Ma anche no..

Quando decisi di iscrivermi in palestra non avrei mai pensato che sarebbe stato più semplice offrirmi come tributo agli Hunger Games. Vivo l'attesa del temuto ritorno in sala attrezzi come se dovessi ogni volta donare un rene.. è un'angoscia per me. E se, per caso, vi stesse chiedendo del perché di tutto questo melodramma, allora vi risponderete da soli alla fine della lettura.
Intanto odio l'istruttore che deve ogni volta farmi le battutine del tipo "oggi aumenteremo i pesi","stavolta ti tocca sudare","dovresti venire tutti i giorni".. certo: come se non avessi di meglio da fare. Gli esami all'università me li sostieni tu, caro!?
Nei camerini, per un nevrotico come me, è un vero incubo: doversi cambiare praticamente senza respirare l'aria satura di sudore misto all'aria condensata della doccia fatta da "qualcuno-che-a-casa-non-la-fa" e decide di lasciare le sue mutande sporche nella panca proprio accanto a quella dove ho poggiato il mio borsone..Diciamo solo che se esistesse un Guinness World Record per chi riesce a cambiarsi più velocemente negli spogliatoi della palestra non potrebbe che essere assegnato a me.

Questa è solo la punta dell'iceberg. Quando finalmente comincia l'allenamento, prima di entrare nel vivo del "sollevamento-pesi" devo riscaldare i muscoli andando nella zona cardio. Il che vuol dire dover annaspare tra sportivi con tutine simili a tanti power rangers SUDATI come se fossero appena stati immersi in una piscina.. sicuramente non piena d'acqua. Ovviamente tutti i tapirulan saranno occupati.. così comincia la sfida tra te e tutti gli altri che controllano nevroticamente il countdown di ogni tappetino e sono pronti a toglierti da sotto il naso l'unico tra quelli che si sta liberando.
Trascorsi quei sacrosanti minuti a correre come un deficiente guardandoti allo specchio e ascoltando tutti i grandi successi di radio Capital ( che per la cronaca manda solo canzoni sconosciute e datate del 1800 ), finalmente mi addentro nella sala attrezzi. Comincia lo show. 
Ma sono forse stato rapito e sparato nel mondo dell'indecenza? Dove sono finiti i meravigliosi pantaloncini da basket che tanto amavamo alle medie e ci facevano stare così comodi? E le maniche della magliette? Praticamente in mezzo alla massa, io mi sento vestito come mio nonno. E si, perché non si usano più dei semplici indumenti per fare sport: oggi andare in palestra significa dover mettere dei leggings e delle canotte tipo bagnino anni '70.  Chiusa la parentesi "shopping-da-palestra" comincia la fase "libellula-da-panca-a-panca": fai una serie da trenta.Pausa.Altra serie da trenta.Pausa.Fingi di fare un'altra serie da trenta.Pausa.Pausa.Pausa.Chiacchera..
E si chiacchera. Perchè la verità è che la maggior parte di noi va in palestra sì per fare sport, ma soprattutto per evadere un attimo dalla frenesia dei giorni trascorsi studiando o lavorando. In palestra non vigono più le leggi del "SEI CONNESSO!?" e puoi crearti qualsiasi identità fingendoti uno sportivo o almeno provandoci veramente. Ed è questo quello che faccio: ci provo. E quando a fine giornata posso dire di aver superato la "palude di sudore" della zona cardio e di esser uscito indenne dalla "sala attrezzi&canotte attillate".. allora potrò ritenermi felicemente soddisfatto e appagato.
E quindi ci sta una pizza. 
-Stefano

mercoledì 7 maggio 2014

Bagaglio carico carico di....

Esattamente la settimana scorsa mi è stato chiesto a cosa non avrei mai potuto rinunciare, se avessi qualche oggetto in particolare a cui mi sentissi legata o semplicemente qualcosa che avrei portato con me anche su un'isola deserta. Ecco ho riflettuto e ripensato a questa domanda perchè vi confesso che non ho saputo immediatamente prendere una decisione,nonostante sia abbastanza pragmatica. 
In realtà non riuscirei a separarmi mai dagli affetti ma credo che questo sia scontato...mai potrei allontanarmi per troppo tempo da famiglia e amici, odio la solitudine e quindi l'idea di trovarmi da sola su un'isola deserta mi terrorizza.
E' invece facilissimo pensare a quali oggetti vorrei rinunciare e come prima cosa sarebbe bellissimo poter gettare in mare cellulare e computer...chiudere per un po' con tutto questo mondo fatto di bip e notifiche e prendere una pausa dallo stress dell'università.
Ma passiamo adesso a cosa porterei con me in valigia....GRANDISSIMO DILEMMA...
ovviamente farei una scorta di ceretta e costumi,almeno rimarrei presentabile durante la mia "vacanza".
-crema protettiva e idratante, che non fanno mai male;
-tantissimi libri che mi aiuterebbero a passare il tempo;
-sudoku e settimana enigmistica per tenere in allenamento la mente;
-kit e manuale di sopravvivenza anche questi indispensabili.
Ma nonostante abbia pensato a tutte queste cose utili,ho capito che mi verrebbe impossibile lasciare a casa il mio vestito preferito e il mio più bel paio di scarpe. E in realtà durante ogni viaggio non mi piace l'idea di non essere pronta a qualsiasi evenienza. Partire anche solo per un week-end per me vuol dire traslocare; nel mio bagaglio (anche a mano) mai mancheranno almeno due tipi di scarpe, jeans e vestito elegante, costume(anche in montagna) e ovviamente almeno shopping  bag e pochette! 
Ma credo che questo sia un problema che affligge la maggior parte di noi ragazze, che ci portiamo dietro un dettagliato campionario di tutto ciò che possediamo e ahimè , nonostante criticate da tutti voi maschietti,siamo pronte a qualsiasi evenienza e siamo in grado si salvare anche voi!!!!!
-Federica    

sabato 3 maggio 2014

L'ultima traccia – torta Lindt





Charlotte Link, scrittrice tedesca, è l'autrice dell'ultimo romanzo che ho letto, o meglio divorato, "L'ultima traccia".

Si tratta di un romanzo ricco di suspance, tratta interamente della ricerca della giovane ventitreenne Elaine Dawson, vista l'ultima volta in aeroporto, pronta a volare fino a Gibilterra dove l'attendeva il matrimonio dell'amica Rosanna. Ma a causa del mal tempo ogni volo è stato cancellato, in preda alla disperazione e alle lacrime Elaine si reca in bagno e qui si scontra con un uomo, Marc Reeve, un avvocato di successo, il quale le offre per quella notte ospitalità nella sua casa.

Questa è l'ultima traccia di Elaine: l'indomani non prenderà il volo, non andrà al matrimonio, lasciando che il principale sospettato sia Marc Reeve, la cui carriera a causa di questo scandalo subirà un grave arresto.

L'indagine di Elaine, ormai archiviata senza aver trovato nessun colpevole, viene ripresa dopo cinque anni, proprio da Rosanna, l'amica che Elaine stava andando a trovare.

Rosanna inizia le sua ricerche giornalistiche, partendo proprio da Marc Reeve, che diventa non solo il suo principale aiutante nelle ricerche, ma tra i due inizia anche una relazione.

Le ipotesi sul destino di Elaine sono diverse: si pensa che abbia colto l'occasione del volo saltato, per evadere dalla sua realtà, orfana di genitori, è costretta da anni ad accudire un fratello invalido, per rifarsi una vita, sotto un altro nome in un luogo lontano.

Questa ipotesi si fa strada grazie alla testimonianza di un uomo, che vedendo il servizio giornalistico di Rosanna mandato in tv, riconosce il volto di Elaine in quello di una ragazza che vive isolata in paese sperduto, nell'appartamento sopra il suo.

Iniziano le ricerche, a cui si intreccia il filone narrativo dell'uccisione di una prostituta e la ricerca del suo assassino, e se Elaine fosse vittima anche lei di questo assassino? O è lei la ragazza di quel paese sperduto?

L'ho trovato un ottimo thriller di un'autrice brillante che ha saputo smussare ogni lato psicologico di ciascun personaggio, fino ad arrivare ad una conclusione inattesa, rovesciando un finale per niente atteso, lasciandoci di stucco e senza parole! Lo consiglio vivamente.

Per il dolce ho pensato alla torta Lindt: un dolce rovesciato!



Ingredienti per la base:

  • 150 gr zucchero;
  • 100 gr farina 00;
  • 100 gr cioccolato fondente;
  • 3 uova;
  • 60 gr burro;
  • 1 cucchiaino di lievito.



Ingredienti per la farcia:

  • 200 gr cioccolato fondente;
  • 200 ml panna per dolci;
  • 40 gr burro;
  • nocciole/pistacchi tritati (a piacere).



Sciogliere il burro e il cioccolato a bagno maria. Montare le uova con lo zucchero per circa 10 minuti, unire il cioccolato e il burro, e infine la farina e il lievito ben setacciati.




Imburrare e infarinare una teglia per crostate, quelli con la scanalatura, versare l'impasto e lasciare cuocere per 30 minuti a 170°.

Per la farcia: sciogliere a fuoco basso il cioccolato, la panna e il burro.

Una volta raffreddata la torta, versate la farcia all'interno della scalanatura.




Decorare a piacere con granella di nocciole o pistacchi. Lasciate raffreddare in frigo per 2 ore.. buon appetito!

- La ricetta segreta




venerdì 2 maggio 2014

La migliore offerta.

Se a Tornatore si riconducono film del calibro di “Nuovo Cinema Paradiso” e “La leggenda del pianista sull’oceano”, di certo non sorprenderà il successo e i riconoscimenti di una delle sue ultime pellicole: “La migliore offerta”.
Intanto il film è interamente girato in inglese, gli attori sono tutti internazionali e le riprese sono state spesso girate all’estero; tuttavia, non dimentichiamo che la struttura ossea del film nonché la produzione, la regia, il montaggio e la colonna sonora sono tutte nostrane. Ma entriamo nel vivo della storia.Virgil Oldman, interpretato da un magistrale Geoffrey Rush, è un famoso e stimato collezionista di opere d’arti nonché ricercato ed esperto battitore d’asta di fama mondiale. La sua triste storia d’infanzia è forse la causa del suo problema: in una vita tempestata dal lusso e dal denaro, “incorniciata” da opere d’arte dal valore inestimabile raffiguranti soggetti femminili, lui è un uomo solo che non ha amici, salvo un “complice” con il quale riesce a concludere enormi affari per accaparrarsi quadri dal valore incommensurabile a prezzi “ridotti”. La sua vita procede monotona e, forse, spensierata fino a quando Claire Ibbetson fa in ingresso nella scena.. Lei è una donna affetta da agorafobia, costretta quindi a vivere in una stanza dell’enorme villa, piena di opere d’arti, ereditata dai suoi defunti genitori. Ecco il punto di contatto fra Claire e Virgil, lei lo chiama per valutare e stimare le opere d’arte ereditate prima di poter fare un’asta dei suoi beni. Per uno scherzo del destino, la donna che non riesce nemmeno ad uscire dalla sua stanza lega indissolubilmente con Virgil, ossia un uomo conosciuto in tutto il mondo che non riesce a legare con nessun essere umano: la sua ostilità verso i suoi simili si manifesta nell’assurda ossessione di indossare sempre dei guanti di velluto per evitare ogni qualsivoglia contatto. 

Essendo il mondo femminile per lui assolutamente ignoto, non sarà facile conquistare la donna che con la sua fobia lo stava ossessionando: così cominceranno degli spesso buffi dialoghi che alterneranno momenti di profonda intimità con altri furibondi colmi di stress e ansie per i reciproci problemi.Non ho intenzione di svelarvi i risvolti della storia.. la trama è così avvincente e inaspettata che commetterei un peccato capitale a svelarvene il contenuto privandovi della possibilità di farlo da soli. Così ho deciso di insinuare in voi lo stimolo per vederla il prima possibile e lasciarvi con un quesito: “in ogni falso si nasconde sempre qualcosa di autentico” ? Questo Virgil l’aveva già pensato, infatti era il suo motto. E proprio questo suo modo di pensare, sarà l’unico scoglio al quale si aggrapperà per riuscire a sopravvivere..da cosa? Spero lo capiate da soli.. buona visione!Il mio voto è: 8/10.
-Stefano