martedì 19 gennaio 2016

Revenant

Ispirato ad una famosa leggenda, Redivivo è la nuova pellicola del regista Alejandro González Iñárritu, premio Oscar per il suo indimenticabile Birdman.
Un inedito ( mai tanto perfetto per la parte) Di Caprio vive la "fantastica" storia di sopravvivenza e vendetta di Hugh Glass, un esploratore e commerciante di pelli del Nord Dakota. Perché "fantastica", vi chiederete voi. Di certo non perché affronta un viaggio stellare a bordo del Millennium Falcon.. piuttosto affronta un attacco di un grizzly, la follia omicida di un compagno di viaggio, l'agguato di una tribù indigena, un salto nel vuoto di 30 mt, temperature sotto zero ( parecchio -0°), la feroce corrente del fiume tra cascate e acque gelide.. tutto per raggiungere il temibile Fitzgerald. E perché? Perché l'avaro Fitzgerald ha ucciso suo figlio..
Revenant non è altro che un film incentrato sulla vendetta, la vendetta che non appartiene a Dio, ma agli uomini, nonostante Glass tenti di convincersi del contrario.. Un viaggio estremo dove non c'è spazio per la redenzione, nonostante gli scenari mozzafiato del Nord Dakota e la solitudine sembrerebbero suggerire.
Glass, in una vita tormentata dall'amarezza e solitudine, aveva goduto soltanto dell'amore di una giovane indiana che le aveva donato l'unica cosa in grado di renderlo felice: un figlio e l'amore per lui, il piccolo Hawk, un pellerossa che si integrò perfettamente con la squadra del padre in giro per i boschi in cerca di animali da spellare. 
Quando Glass perde l'unica cosa che per lui contava,viene accecato dall'odio dimenticando la sete, la fame, il freddo, il dolore.. tutto per appagare la sua inesorabile sete di vendetta.

Un film in cui l'attore protagonista, Di Caprio, parla circa 15 minuti in totale ( forse sto esagerando) tra respiri affannati e urla di reale dolore in confronto ai 156 minuti di pellicola; eppure ci rende una delle sue migliori interpretazioni a mio avviso, rischiando veramente di raggiungere il tanto ambito Oscar nel il firmamento delle stelle più grandi di Hollywood. Inoltre, per girare il film lui e tutto il resto della crew hanno dovuto lavorare in condizioni veramente estreme: poche ore di luce solare, temperature al limite dell'ipotermia, trasportando addosso vere pellicce dal peso non indifferente, mangiando carne cruda per rendere il tutto reale all'occhio del telespettatore più accorto.. dopo un lavoro così minuzioso non sorprende l'enorme successo al botteghino e i complimenti della critica.
Devo ammettere che non sia il mio genere preferito, ma non posso essere indifferente all'enorme lavoro svolto, ai suggestivi scenari offerti dalla natura e al gioco di sguardi che Di Caprio instaura prima con la videocamera e poi con lo spettatore..
Il mio voto è 8/10.
-Stefano

4 commenti:

  1. Io mi sbilancio.. dando 9 su 10. Uno dei migliori film che abbia mai visto.

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  2. Considerati i presupposti, mi aspettavo di meglio. Mi sembra che Iñárritu abbia voluto strafare. Avendone i mezzi, poteva e doveva rimanere più vicino alla plausibilità ... forse per questo fra le 12 Nomination manca quella per la sceneggiatura. Ci sono invece fotografia e scenografia alle quali ha dato forse troppo peso, tralasciando un po' la storia. E secondo me Tom Hardy ha fornito una interpretazione superiore a quella di Di Caprio (da apprezzare in versione originale).
    Resta senz'altro un buon film, direi fra il 7 e l'8.
    Ho scritto altro qui https://plus.google.com/+GiovanniVisetti1/posts/NYSCPL7QejJ

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  3. Considerati i presupposti, mi aspettavo di meglio. Mi sembra che Iñárritu abbia voluto strafare. Avendone i mezzi, poteva e doveva rimanere più vicino alla plausibilità ... forse per questo fra le 12 Nomination manca quella per la sceneggiatura. Ci sono invece fotografia e scenografia alle quali ha dato forse troppo peso, tralasciando un po' la storia. E secondo me Tom Hardy ha fornito una interpretazione superiore a quella di Di Caprio (da apprezzare in versione originale).
    Resta senz'altro un buon film, direi fra il 7 e l'8.
    Ho scritto altro qui https://plus.google.com/+GiovanniVisetti1/posts/NYSCPL7QejJ

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    1. Giovanni mi trovi pienamente d'accordo, ottima osservazione. Concordo soprattutto sull'interpretazione di Tom Hardy, in perfetto stile "villain" che ci piace tanto. Per quanto concerne fotografia e scenografia io le ho trovate bellissime, probabilmente c'è stata eccessiva cura nei dettagli ma in un film del genere non poteva mancare questo aspetto.. Ricordo "into the wild" e non posso fare a meno di pensare che certi film primeggiano unicamente ( ma non solo) per la cura nei paesaggi e le atmosfere.. leggerò la tua recensione con molta curiosità :-)

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