Il liceo, come tutte le sitcom ci hanno insegnato negli unici momenti dove non facevano ridere, è un incubo: immagino che lo sarebbe stato anche per me se fossi nato nel “continente” : diciamo allora che mi ritengo “fortunato” di essere nato soltanto a Palermo. D’altronde la verità è che viviamo in una società dove la preoccupazione più grande è data dal sentirsi appropriati per gli altri, e forse un po’ meno per sé stessi; non ci possiamo spesso prendere il lusso di mostrare la nostra vera identità perché il rischio è di sembrare “diversi” piuttosto che “unici”. E per gli adolescenti è anche peggio: spintoni e offese gratuite per il povero Charlie, ragazzo che già di problemi ne ha abbastanza. Non avrebbe mai potuto sperare di conoscere Sam, e il suo fratellastro Patrick: due ragazzi dell’ultimo anno un po’ “schizzati” che imparano a conoscere lui e i suoi problemi.. quando scoprono anche la sua triste storia allora decidono di aiutarlo semplicemente facendolo entrare nel loro gruppo, offrendogli la loro sincera amicizia. Un gesto così gratuito, spontaneo e sincero che come tutti gli altri gesti low-cost sembra esser diventato un inutile lusso nemmeno più tanto scontato. Eppure per Charlie cambia tutto: impara a confrontarsi con altre teste, a conoscere buona musica e a non fidarsi dell’aspetto invitante e saporito dei brownies.. specialmente se l’ingrediente segreto è la marijuana. Le droghe leggere, lo sballo e le feste del sabato sera fanno da sfondo a quel mondo dorato che gira intorno alla bellissima Sam. La spumeggiante ragazza dell’ultimo anno rapisce il cuore del piccolo protagonista un po’ meno sfigato di prima, che presto si mostra essere un amico leale e sincero, anteponendo la gioia e la felicità degli altri alle proprie emozioni.
E così arriva anche l’amore ma sfortunatamente per lui, non quello di Sam ma di Mary Elizabeth, una ragazza buddista e tutta pepe che con la sua esuberanza procura forse la prima dose in intolleranza-sociale nelle relationship di Charlie.. quindi la rottura. Purtroppo rompere con una ragazza di un gruppo “nuovo” di amici spesso significa dover rompere con tutta la combriccola.. normalmente è così che va la vita: passi avanti. Ma se già normalmente per una persona “sana" la cosa può essere snervante e opprimenti, per il povero Charlie,che dalla vita ha già avuto la sua buona dose di rogne, allora questo significa depressione. Non è facile per lui superare la rottura con gli unici amici che avesse mai avuto, tornare al tavolo del pranzo solo come nei primi giorni di liceo, e ad essere deriso dagli altri senza aver nessuna spalla su cui piangere. Ma la fortuna gira dalla sua parte, e in un momento di stress e forte tensione è l’unico in grado di difendere Patrick, il fratellastro di Sam, nel momento del bisogno, picchiando di santa ragione i suoi oppressori sfogando forse tutta la rabbia e la tensione accumulate in quei giorni di solitudine e guadagnandosi la fiducia degli amici che aveva perso.Quando l’anno finisce, i suoi amici più grandi e dell’ultimo anno partono ognuno per la sua strada.. E’ allora che Sam si apre con lui, e gli confessa di sentirsi capita e amata da quel piccolo ragazzo che la rispetta più di ogni altra persona e la rende felice e speciale allo stesso tempo.. trascorreranno la notte insieme. La notte prima della sua partenza.E quando lei sarà partita, ovviamente per Charlie arriverà il crollo nervoso. Il crollo della solitudine, dello stress subito e delle rogne dell’adolescenza che continueranno ad affollare la sua mente confondendosi in una matassa così fitta da non far connettere più la ragione al resto della realtà.. sarà dopo quest’ultimo crollo nervoso che finalmente Charlie capirà che il suo “autismo” emotivo sarà stato il frutto degli abusi sessuali subìti da bambino dalla zia che tanto aveva amato e che l’aveva lasciato, perdendo la vita nell’incidente, ancora innocente e confuso, pieno di domande che non avevano trovato mai risposta, e che crescendo erano solo diventate dei dubbi infernali che gli impedivano di parlare in pubblico e di relazionarsi con chicchessia. Sarà soltanto dopo quell’ultimo crollo emotivo che finalmente Charlie capirà che la sua vita, grazie alle esperienze di quell’ultimo anno che l’avevano fatto innamorare di Sam e far parte di quel gruppo di persone un po’ pazze ma divertenti, non era affatto una “storia triste", una di quelle che non avrà mai un lieto fine. Farà suo il senso della frase che il caro professore di scrittura al liceo gli disse:"Non possiamo scegliere da dove arriviamo, ma possiamo scegliere da dove andare da lì in poi". E Charlie vuole vivere, e amare, e crescere, e parlare, e leggere, e scrivere.. scrivere di lui, di loro. Capirà che lui, loro, sono infinito. E lo saranno sempre.
Uno dei pezzi forti film, a mio parere, è la colonna sonora. Se qualcuno di voi fosse interessato può scaricare ogni singolo brano della playlist che segue:
1. The Samples - Could it be another change
2. Dexys midnight runners - Come on Eileen
3. Galaxie 500 - Tugboat
4. New order - Temptation
5. The innocence mission - Evensong
6. The smiths - Asleep
7. Cracker - Low
8. Sonic youth - Teenage riot
9. XTC - Dear God
10. Cocteau Twins - Pearly- Dewdrop's Drops
11. Michael Brook - Charlie's last letter
12. David Bowie - Heroes.
Sono tutte tracce bellissime a mio personale giudizio, pezzi che non possono mancare nell’ipod e che danno la carica giusta per affrontare una giornata storta.
Infine dimenticavo di dirvi che il libro, in realtà, è in forma epistolare e nel film s’è cercato di lasciare inalterata la forma con la quale Charlie comunicava con il suo vero “IO” nascosto e represso, incapace ancora di comunicare col resto del mondo; così ho deciso di lasciarvi con l’ultima lettere che Charlie scrive a sé stesso:
"Caro amico, non so se avrò tempo di scrivere altre lettere perché forse sarò troppo impegnato a cercare di partecipare, quindi se questa dovesse essere l’ultima lettera voglio che tu sappia che non stavo per niente bene prima di cominciare il liceo e tu mi hai aiutato. Anche se non sapevi di cosa parlavo o non conoscevi nessuno che aveva questi problemi, non mi hai fatto sentire solo. Perché io so che ci sono persone che dicono che queste cose non esistono, perché ci sono persone che quando compiono diciassette anni dimenticano com’è averne sedici, so che queste un giorno diventeranno delle storie e le immagini saranno solo delle vecchie fotografie e noi diventeremo la madre ed il padre di qualcuno… Ma qui, adesso, questi momenti non sono storie, questo sta succedendo, io sono qui, e sto guardando lei, ed è bellissima. Ora lo vedo, il momento in cui sai di non essere una storia triste, sei vivo. E ti alzi in piedi, e vedi le luci sui palazzi e tutto ciò che ti fa sentire vivo e senti quella canzone su quella strada con le persone a cui vuoi più bene al mondo e in questo momento, te lo giuro, noi siamo infinito."
-Stefano
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