giovedì 23 gennaio 2014

A tutto mondo!

1." To Paris, with love"

Abbiamo scelto di cominciare la rubrica "A tutto mondo", unicamente dedicata ai viaggi, con la città dell'amore per antonomasia.Parigi.
C’è qualcosa di magico nelle strade della capitale francese, un non so che di prezioso che si respira nell’aria a pieni polmoni e si canalizza dritto dentro le ossa.. 


Petit Palas
#1Giorno.Davanti alle Champs Elysèes credo di aver rischiato l’infarto, perché ho fatto una passeggiata su uno dei viali più famosi al mondo pieno di negozi, Cinema, Cafè famosi e il notissimo “Lido”. Una piazza enorme, ampia, spaziosa e linda. Per non parlare dell’Arco dei Trionfi, un monumento neoclassicista commissionato da un “certo" Napoleone Bonaparte. L’arco dei trionfi è.. un trionfo, e la sua collocazione strategica al culmine delle Champs lo rende una ciliegina su una torta deliziosa.Passeggiando mi sono imbattuto nel Petit Palas, all'interno del quale si trova il museo delle Belle Arti proprio di fronte il monumentale Grand Palais, una galleria nazionale che ospita normalmente delle prestigiose esposizioni temporanee a carattere internazionale. 
Visto che tra una Champs e una Place si era già fatta ora di pranzo, ho deciso di mangiare un boccone sempre camminando ( Parigi è magnifica per passeggiare, ma rispettate i semafori: se hanno il verde guidano come folli!!) perché nel pomeriggio mi attendeva la visita della cattedrale più famosa di tutte: Notre-Dame. Un capolavoro dell’arte gotica che merita di essere visto a 360° perché ogni singola angolazione tiene col fiato sospeso. Non sono stato molto stupito di vedere una fila INTERMINABILE per visitare gli interni, d’altronde stiamo parlando di uno dei monumenti più visitati di Parigi, forse anche del mondo.
Notre-Dame ( dettagli )
Zuppa di cetriolo; Crepes
La prima giornata è stata distruttiva. Per farvela breve: ho camminato per tutto il giorno sotto il sole e con un panino nello stomaco rubato dal buffet della colazione in albergo.. ecco perché la sera ho deciso che fosse il caso di mangiare in una tipica Brasseria francese alla Place St.Andrè des Arts. Ho scoperto che i francesi sono fissati col cetriolo. Ho mangiato una zuppa terribile e insignificante per pagarla fior di quattrini.. sarei rimasto a stomaco vuoto se non fosse stato per la deliziosa crepes.

#2Giorno. Il gelo. Mi chiedo: un 18 agosto, sebbene a Parigi, può essere così freddo? Ebbene si, ho girato per tutto il giorno con il maglione addosso e sotto la pioggia per giunta. Diciamo che non era il caso, visto il tempo, di dedicare l’intera mattinata alla visita dei quartieri parigini più importanti ma non potevo esimermi quindi ho iniziato da La Bastille per poi addentrarmi nel quartiere Marais. E’ una tappa d’obbligo a Parigi, piena di negozi e lussuose residenze. Continuando a passeggiare e seguendo le giuste indicazioni, sono arrivato velocemente al centro Pompidou, uno spazio culturale immenso nel pieno centro di Parigi consacrato alla cultura visiva in tutte le sue forme; alle sue spalle
Fontana Igor Stravinsky
la maestosa, colorata e stravagante fontana Igor Stravinsky. 
Finalmente,nel pomeriggio, la Tour Eiffel.
Non credo che si possa banalizzare la sua fama nel solito cliché degli innamorati che si baciano ai suoi piedi per giurarsi amore eterno. La torre merita la sua fama, è maestosa e da ogni angolo della città la si può ammirare e restarne ammaliati.
Tour Eiffel
Una mega-struttura di 320 metri, puro ferro che ha subìto le angherie di sprezzanti artisti del tempo che la definirono “asparago di ferro” ma che oggi vanta un pubblico annuale che supera i 5 milioni l’anno. Per concludere, non mi sono fatto mancare la crociera sulla Senna, un “must” per chi va a Parigi. 

#3Giorno.Dopo una breve tappa alla Galleria Lafayette “inspiegabilmente” molto vicina al mio albergo, ho preso la linea 4 della Metro per scendere a Port D’Orleans dove ho trascorso il resto della mattinata tra la chiesa della Sainte Chapelle a pochi passi da Notre-dame, e ammirando ( da lontano) l’imponenza della Coinciergerie, un’ala de palazzo reale di re Filippo IV trasformata in una prigione medievale,simbolo di macabra scenografia di morte e sofferenza. Nel pomeriggio: Louvre. Caspita: se mi avessero anticipato che ospitava più di 380.000 tra oggetti e opere d’arti, avrei perso una settimana solo per visitare il museo. Un pomeriggio è ampiamente insufficiente, questo è stato il mio più grande rammarico. Un epicentro di opere famosissime, è come immergersi nel libro di storia dell’arte del liceo per trovarsi accanto la Gioconda o La Libertà Che Guida Il Popolo, la Venere di Milo o la splendida Nike di Samotracia, per restare immobili e attoniti dinanzi al magico erotismo molto sottile e raffinato di Amore e Psiche di Canova.
Nike;Gioconda;Amore e Psiche
All’esterno del museo ho ammirato la suggestiva Piramide di vetro e ho fatto un giro sulla ruota panoramica de la Place de La Concorde, un’esperienza incantevole e unica da fare obbligatoriamente specie se in compagnia del partner. Si riesce a vedere tutto da lassù, nel silenzio più totale della cabina e tra i caldi raggi del tramonto ( sebbene piovesse anche quel giorno) lo spettacolo è mozzafiato.

Ho deciso di raccontarvi il mio viaggio perché vorrei suggerire a chi non l’avesse ancora fatto, di non sottovalutare la bellezza di un bel viaggio a Parigi e di non cadere nei soliti luoghi comuni circa la “ scortesia dei francesi” perché non ho mai incontrato un francese scortese con me. Non posso dire lo stesso di Londra invece.. ma questa è un’altra storia.

opera national de paris
-Stefano

1 commento:

  1. La prima cosa che voglio dire è che questo blog è fantastico, quindi complimenti a voi che l' avete tirato su. I post sono bellissimi, interessanti e mai banali. Del resto non avevo dubbi, quindi bravi e continuate così!
    Il post su Parigi dovevo commentarlo per forza perché tra i sogni nel cassetto ho proprio quello di andarci finalmente, quindi leggere la tua esperienza e vedere le foto è stato un modo per staccare un po' la spina da queste interminabili ore di studio e "catapultarmi" nei luoghi che hai raccontato.
    Vi mando un grosso bacio a presto Mary

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