sabato 15 marzo 2014

Mille splendidi soli

«Non si possono contare le lune che brillano sui suoi tetti, né i mille splendidi soli che si nascondono dietro i suoi muri – Saib-Tabrizi.»

Sotto il cielo di Kabul, uno straordinario Hosseini dalla scrittura brillante e pungente, ci narra la triste vicenda di Mariam e Laila, due donne legate dal medesimo destino. Magnificamente diviso in tre parti, la prima sezione del libro è dedicata alla vita di Mariam, un "Harami", cioè figlia illegittima di un ricco uomo e della sua serva. Mariam vive con sua madre nella "kolba" una umile costruzione, la sua vita per i primi quindici anni viene scandita dall'attesa della visita del padre, ogni giovedi di ogni settimana. Sebbene la madre Nana l'avesse messa in guardia sulla reale anima del padre, Mariam vede in Jalil una sorte di eroe, per questo per il giorno del suo compleanno gli esprime il desiderio di trascorrere un pomeriggio con i suoi figli legittimi, certa che suo padre le assecondi ogni suo desiderio. Mariam attende quel giorno con ansia, ma quando capisce che il padre non verrà, si reca in casa del padre che rifiuta di ricerverla e le fa trascorrere la notte davanti il portone di casa.
Delusa e triste Mariam torna a casa, ignara che la madre, presa dalla collera per essere stata abbandonata dalla figlia, si è impiccata in un albero. Rimasta sola, Jalil la porta nella sua casa, qui trascorre pochi giorni, prima di essere messa al corrente dalle mogli di Jalil e da lui stesso di essere stata data in sposa al quarantenne Rashid. 
Mariam inizia così una nuova vita, si trasferisce a Kabul col nuovo marito, convinta che tra loro possa esserci col tempo una relazione amorevole, ma ben presto viene a contatto con la reale indole di Rashid, un uomo cruento, irrascibile che la rende vittima delle sue violenze.La seconda sezione del libro è invece dedicata alla figura di Laila, figlia di un professore e di una donna depressa, in attesa dell'arrivo dei suoi figli mandati in guerra. Laila è legata da sempre da una sincera amicizia con Tariq, che col passare degli anni si trasforma in amore.
Le condizioni precarie di salute del padre di Tariq, lo costringono insieme alla famiglia ad abbandonare il paese, ma il giorno prima di salutarsi lui e Laila trascorrono la notte insieme.
Laila trascorre i giorni presa dalla tristezza, nel frattempo invece il padre di Laila è riuscito a convincere la moglie ad abbandonare anche loro il paese diventato ormai un luogo di morte.
Arriva per Laila e la famiglia il giorno della partenza, quando un razzo colpisce la sua casa, privandola per sempre dei suoi genitori.Rimasta ferita dalle schegge, Laila viene trovata e portata in casa da Rashid e Mariam che si premurano di soccorrerla e accudirla. Mariam capisce subito le reali intenzioni di Rashid: prendere Laila in casa come sua seconda moglie. Laila sa di essere rimasta incinta di Tariq, capisce che vivere in quella casa è l'unica speranza di salvezza per la bambina che porta in grembo, accetta quindi la proposta dell'uomo, decisa a fargli credere qualche mese dopo che la gravidanza è frutto della loro unione.
  

Inizia così l'ultima parte del libro, la più triste ma al tempo stesso la più commovente: la convivenza tra Mariam e Laila. Inizialmente tra le due donne non si instaura un bel rapporto, soprattutto perchè Mariam vede in Laila una nemica, e anche perchè Rashid riserva tutte le attenzioni per lei e per il bambino che ha in grembo. L'equilibrio tra loro viene a mutare quando Laila partorisce una bambina, Aziza, deludendo le aspettative di Rashid d'avere un erede maschio. Iniziano allora le violenze anche su Laila ma al tempo stesso migliora il rapporto con Mariam, poichè quest'ultima capisce che anche lei è ora vittima delle violenze.
Insieme progettano di fuggire da quella casa, e quando sono ad un passo dal riuscirvi, un uomo le denunzia alle forze dell'ordine, riportate in casa dal loro padrone, vengono picchiate e rinchiuse per qualche giorno.Passa il tempo e Laila rimane di nuovo incinta, questa volta di un bambino, Zalmai, che con il tempo diviene complice delle angherie del padre.Kabul ora è sotto il regime dei Talebani, nel mentre in seguito ad un incendio la bottega di Rashid viene distrutta e nella casa inizia ad arrivare la fame e la disperazione. Decidono allora di portare Aziza in un orfanotrofio, fingendo che la bambina fosse orfana di padre, certi che almeno lei avesse qualcosa da mangiare.Laila soffre atrocemente per la lontanza della bambina, e pur di vederla, si reca da lei tutte le volte che può, eludendo le disposizioni Talebane che vietavano a una donna da sola di percorrere le vie.
Un giorno nella strada di ritorno, dopo una breve visita ad Aziza, vede con immenso stupore davanti la porta della sua casa Tariq, l'uomo di cui lei è sempre rimasta profondamente innamorata e su cui tempo fa era stata informata che era morto durante la sua fuga da Kabul. Laila e Tariq iniziano a vedersi e lei capisce che le informazioni errate che le erano state date, erano state impartite da un uomo messo al servizio da Rashid.
Purtroppo però Zalmai, sempre più legato al padre, gli racconta dell'incontro tra Laila e Tariq, e quell'uomo di nuovo preso dall'ira, tenta di strozzare Laila. Questa volta però Mariam, timorosa che la stesse uccidendo,picchia Rashid e lo uccide.Prese dallo spavento nascondono il cadavere, ma Mariam prega Laila di fuggire con Tariq e i bambini, dicendole che sarà lei a sacrifarsi: si recherà alla polizia confessando di essere colpevole della morte di Rashid, in seguito verrà fucilata.Laila, Tariq e i bambini riescono a fuggire, vivono per qualche tempo in Pakistan, dove conducono la vita sicura che hanno tanto desiderato, ma Laila sente di dover tornare nei luoghi dove è vissuta Mariam. Qui scopre che Jalil, il padre di Mariam, le ha lasciato un lascito, con il quale Laila e la sua famiglia fanno ritorno a Kabul, dove nel frattempo il regime talebano è stato attaccato dalle forze americane, si respira un'aria di pace. Laila con i soldi decide di ristrutturare l'orfanotrofio, è di nuovo incinta, e sa già se sarà femmina quale nome avrà.
"Mille splendidi soli" è un capolavoro con il quale l'autore riesce a trasportarci nelle vie di Kabul.

Leggendo mi sono sentita partecipe delle vite di Mariam e Laila, con loro ho sofferto per la morte dei genitori, per loro ho patito la violenza di Rashid, ho sentito l'umiliazione nel dover girare per le vie con il burqa sul viso, ho sperato per loro nei tentavi di fuga, ho pianto per la morte di Mariam e sorriso per la nuova vita nel grembo di Laila. E' un libro meraviglioso ma al tempo stesso devastante, perchè la vicenda di queste due donne è la reale vita di molte altre. Con straordinaria efficacia vengono trattate numerose tematiche: è sicuramente un libro di cronaca, descrive l'atroce guerra in Afghanistan, il regime Talebano con le sue assurde leggi, ci rende partecipi di quale sopportazione, umiliazione e sottomissione le donne di quel paese sono ancora costrette. Tutto ciò per noi è solo immaginazione, per loro è vita quotidiana.Mi sono meravigliata di quanto grande sia la speranza che hanno, certa che nei loro panni mi sarai lasciata sopraffare. Il sentimento di amicizia quasi di amore fraterno che lega le due donne è immenso, hanno trovato la forza di condividere la stessa casa, consapevoli di quale fosse il ruolo di entrambe, la speranza nei tentativi di evasione, consapevoli di quali violenze e sorprusi sarebbero state vittime in caso non ci fossero riuscite, l'atto di amore di Mariam nel sacrificare la propria vita, dandosi alla morte pur di proteggere Laila e la sua famiglia, e la forza di ricominciare in Laila, proprio in quel paese che l'ha privata dei genitori, della libertà, per un lungo periodo dell'amore di Tariq e infine, per sempre, di Mariam. 
Lo consiglio a tutti, è un libro che fa riflettere, io adesso mi preparo a leggere il "Cacciatore di Aquiloni"! 


Trovare un dolce da accostare non è stato facile, ho pensato a qualche dolce tipico di quei luoghi ma non ho trovato nulla, ho pensato allora ai Cantucci, tipico biscotto toscano, un biscotto croccante, che fa eco alla durezza della vita e alla violenza, la dolcezza della mandorla invece è la speranza, è l'amore nei figli, l'amicizia tra le due donne e la voglia di ricominciare.
Ingredienti:
  • 250 gr di farina 00;
  • 200 gr di zucchero;
  • 2 uova;
  • 2 cucchiai di aroma anice;
  • mezza bustina di lievito;
  • un pizzico di sale;
  • 150 gr di mandorle spellate intere.
Per spellare più facilemente le mandorle consiglio di metterle in acqua bollente per un minuto.
Unire la farina, zucchero, sale, uova, aroma, lievito e infine le mandorle.


Lavorare velocemente tutti gli ingredienti, formare dei rotoli di circa 2 cm, metterli in una teglia foderata di carta forno per 25-30 minuti a 150°.  Sfornare i rotoli e tagliarli in fette da 1,5 cm circa.
Disporre i biscotti nuovamente sulla teglia e farli dorare da entrambi i lati per 10 minuti complessivi. 

-La ricetta segreta


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