venerdì 14 febbraio 2014

S.O.S: DIPENDENZA DA SERIE-TV!

Buffy l'ammazzavampiri.
Non credo mai che esista una persona al mondo che possa con sincerità dirmi di non esser mai stato bloccato con una serie-tv o che in un qualsiasi momento della vita non si sia affidato totalmente ad una fiction, una di quelle con il protagonista che spacca lo schermo per permetterti di diventare un membro del cast a tutti gli effetti e di piangere e ridere con tutta la troupe sulla scena. A me è successo, con un numero così illimitato di serie-tv che prima di cominciare a scrivere il post ho dovuto stilare una lista per timore di dimenticarne qualcuna, eppure son certo di star per tralasciarne tante e tante perché dimenticate o forse conservate così bene nelle mie memorie da esserne geloso al punto di non volerle condividere con nessuno..
 La prima che mi viene in mente è Buffy l’Ammazza vampiri. Non so il perché sia la prima della lista, semplicemente è uno dei primi telefilm che mi abbia veramente preso come nessun altro. Ogni giorno dopo il pranzo non esistevo per niente e per nessuno, sognavo di ritrovarmi nel liceo di Sunnydale High insieme a  Xander, Willow e naturalmente la Cacciatrice più figa di sempre ad uccidere creature di tutti i tipi, combattere demoni e soprattutto infilzare vampiri. Per poco non ci restavo secco quando Buffy sacrifica la sua stessa vita per impedire al terribile dio Glory di portare a termine il suo piano di distruggere la terra.
"Willy il principe di BelAir" e " 8 sotto un tetto".
Troppo sangue, troppa tristezza e suspance. Ho sempre adorato le serie-tv molto impegnative e cariche di aspettativa, ma ho sempre ceduto al fascino della sitcom e negli anni ’90 lo scettro lo detengono “8 sotto un tetto” e “Willy il principe di Bel Air”. L’umorismo e la comicità di entrambe mi ricordano i pomeriggi quando, finiti i compiti, mi rilassavo a casa della nonna ridendo a crepa pelle sentendomi parte di quelle famiglie per certi versi anche bigotte ma piene zeppe di esilaranti gag. Un umorismo poco sottile, a tratti anche banale, ma unico nel suo genere.. Oggi riderei soltanto grazie a Scrubs
Scrubs.
Stiamo parlando della Sitcom più famosa e popolare di Mtv. Personalmente l’ho scoperta solo qualche anno fa, nel senso che prima avevo visto qualche episodio soltanto.. poi l’ho divorata. Direi che Scrubs sia.. un capolavoro. Sia perché in questo caso l’umorismo è molto più sottile e arguto ( non sempre, ma direi spesso) sia perché come una normalissima medical-drama ci mette con le spalle al muro davanti a delle verità spesso agghiaccianti di luoghi e gente comuni afflitte da malattie e situazioni poco piacevoli. Confesso che spesso è stato capace di commuovermi più di Grey’s Anatomy, e l’ultimo episodio della serie ( e mi riferisco all’ottava stagione, la nona per quanto mi riguarda non esiste) è stato capace di DEVASTARMI. Tutti noi dovremmo vedere Scrubs, perché è sicuramente una delle migliori serie prodotte negli ultimi anni.. Insieme a Lost, per esempio. Di cosa sto parlando? Chi non l’ha mai seguita starà pensando:
-Quella serie che vanno avanti e indietro nel tempo con acconciature e vestiti diversi? Ma come fanno poi se sono sempre sull’isola? -
E non sto scherzando: ho riportato quasi testualmente l’affermazione di un ragazzo in palestra. Lost, signori e signori, è magistrale. Il finale credo sia il rompicapo più interessante e intrigante e forse meno risolto della storia.
Lost ( Scena preferita).
IO credo di aver dato una mia personale interpretazione dello stesso, che prescinde dall’ovvio significato “cristiano” che gli è stato appioppato: per me, alla fine, ogni personaggio che dalla vita aveva avuto così poco, che per un motivo e per un altro aveva deciso di scappare e capitare ( forse nemmeno tanto per caso ) in un’isola deserta.. ha trovato nella stessa una famiglia, ha trovato l’amore, ha trovato un fratello, un padre.. Ha trovato la gioia, la serenità, e la pace. Quando finisce Lost, finisce un capitolo della vita, della vita di ognuno di noi. Anche questo è traumatico. Forse più traumatico della morte di George O’Malley, in Grey’s Anatomy: non è un caso se cito per la seconda volta la serie creata dalla folle Shonda Rhimes. In essa si impara presto a capire che la vita, cari lettori, non è facile. Anzi, è imprevedibile e piena di sorprese. In qualsiasi momento può arrivare una tempesta perfetta a distruggere l’ospedale dove per caso sta alloggiando il cugino della suocera della moglie della fidanzata che ha tradito la sorella del figlio del dott.Bollore o Stranamore o chicchessia. La vita è un casino, e un casino è anche la medicina. Da oggi, anche un semplice singhiozzo può essere letale..ma soprattutto fate attenzione alle fasciti necrotizzanti: si celano ovunque. Non fraintendetemi: io adoro Grey’s Anatomy.. ma è peggio del terremoto che ha devastato la casa dei Cohen a Orange County. 
E a proposito di terremoto e calamità naturali, vogliamo parlare di Walking Dead? No, non parliamone. Andatela a vedere, e di corsa. E non me ne frega nulla che siate delle signorine che odiano la vista del sangue e gli splootter: stiamo parlando di ARTE. E va visto..
Forse starete pensando che in un singolo post io vi stia parlando di troppe serieTv, e probabilmente avrete ragione.. la verità è che non siamo nemmeno all’inizio dell’elenco e rischierei di diventare troppo noioso e mi odiereste. Ecco perché ho deciso di chiudere il post in bellezza (e forse in qualche altro riaprire la parentesi “SerieTv” per parlarvi di tutte le altre che hanno accompagnato e tutt’ora accompagnano i miei momenti di svago e non solo) : How I Met Your Mother (HIMYM).
How I Met Your Mother.
Sicuramente è la più conosciuta e celebre serie degli ultimi anni, negli States è diventata praticamente un Cult in un ben che non si dica, e per me e parte della combriccola dei miei amici, un “must”.
NON potevo non parlarvene. Perché esattamente come Friends dieci anni fa, HIMYM parla di noi: dei problemi nel trovare un lavoro e l’anima gemella, nell’interagire con il gruppo di amici e di crescere insieme, cercare e trovare la strada giusta che prescinda dal passato e si proietti unicamente verso il futuro. HIMYM siamo noi, e non è un caso se tutti lo seguiamo e attendiamo con ansia la sua conclusione.. e quando finirà so già che mi accompagnerà quel terribile senso di vuoto che ci lascia sempre quando un’altra serie è finita: ci mancherà l’attesa del nuovo episodio, l’odio incommensurabile di quei minuti sprecati guardando uno spot pubblicitario, le meravigliosi canzoni e colonne sonore degli episodi preferiti, e l’attesa durante l’estate prima della prossima stagione.. Ma insieme al vuoto, ci resterà anche dentro qualcosa in più: la voglia di ricominciare con qualcosa di nuovo e magari migliore..
Io penso di potermi definire un serieTv-dipendente, e lo dico con fierezza e orgoglio. E non venitemi a dire che voi non siete affetti dalla stessa dipendenza perché non ci posso credere e viceversa mi dispiacerebbe per voi. TANTO.
-Stefano

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